É stato difficile per me lasciare il nuoto sincronizzato a livello agonistico.
Dopo essere uscita dalla Nazionale italiana, ormai parecchi anni fa, sono stata costretta ad abbandonare il sogno delle Olimpiadi, ma non mi sono mai rassegnata. Ho continuato per anni ad allenarmi, mattina e pomeriggio, anche da sola. Volevo dimostrare che si sbagliavano e che potevo arrivare ancora più in alto… ma più passavano gli anni e più non vedevo risultati. Avevo raggiunto il mio limite.
Mi rendevo conto che stavo inseguendo qualcosa che, in realtà, non mi avrebbe portato a nulla e che, anzi, mi stava distraendo da cose importanti come lo studio ed il lavoro. Ma non ho mai avuto il coraggio di abbandonare l’acqua. Avevo ancora voglia di mettermi in gioco. È così ho scoperto il mondo del nuoto master.
Avevo voglia di fare uno sport in cui invece di essere giudicata da qualcuno, ero io a combattere per migliorare il mio tempo. Nel nuoto tocchi la piastra: se sbagli puoi prendertela solo con te stesso. Non ci sono giudizi soggettivi. Vedevo che miglioravo ogni giorno di più, ero curiosa di sapere fino a che punto sarei potuta arrivare. Ovviamente nel frattempo non potevo abbandonare lo sport di una vita, il sincronizzato.
Così scelsi di affrontare la sfida e firmare per il doppio tesseramento. Con il sincronizzato, all’inizio, mi sentivo fuori posto. Solo l’anno prima ero agonista e sapevo che molta gente avrebbe avuto da ridire. Ma trovarmi con la mia vecchia squadra, ritrovare tutte le mie compagne e amiche con la stessa grinta e voglia di primeggiare di quando gareggiavamo in agonismo, é stata la sensazione più bella di tutte.
Laura Torrisi, che mi allena da quando ho 14 anni, ha sempre creduto in me; ha sempre creduto nel fatto che potessi fare di più e, conoscendomi, ha saputo sfruttare tutta la determinazione che avevo per montare degli esercizi e delle coreografie che amavo fare, in cui riuscivi ad esprimermi al massimo. Dall’altra parte, nel nuoto, mi allena Davide Cupone, che nonostante mi segua solo da un anno, mi ha inquadrato subito sia come atleta che come persona. Ha visto immediatamente la mia voglia di mettermi in gioco e, dopo gare di prova, abbiamo deciso insieme di puntare sui 400 stile, i 200 stile e i 100 stile.
Sono partita per questi campionati italiani di Riccione non sapendo cosa aspettarmi. Volevo solo dimostrare a me stessa di essere in grado di affrontare due campionati consecutivi. Dopo ogni gara mi sentivo distrutta. Avevo paura di arrivare male alla gara dopo… ma ogni volta che toccavo l’acqua mi riprendevo. Non pensavo di poter tirare fuori tutta questa forza; ed é stata la conquista più grande.
Devo molto anche al sostegno che mi hanno sempre dato i miei compagni di squadra, sia di nuoto che di sincro. Non nego che dopo aver vinto il 200 stile, mi sono sentita addosso gli occhi di tutti. La cosa mi ha messo a disagio e avevo paura che per la tensione avrei sbagliato la gara del giorno dopo, il 100 stile. Ma anche qui ho stupito me stessa, ritrovandomi a pensare solo a me stessa e non a ciò che mi circondava. Dopo l’ultima gara di sincro ho pensato solo “ce l’ho fatta!”. Non avrei mai immaginato di tornare a casa tanto soddisfatta. “In fondo è solo un campionato Master”, che però ha dimostrato quanto la determinazione e voglia di fare possano vincere su tutta la stanchezza fisica del mondo.
Non vedo l’ora di rimettermi in gioco. Ancora e ancora.