In un mondo che corre sempre più veloce, ci siamo ormai abituati a dare tutto per scontato. Si è persa un pò quella curiosità che spinge a chiedersi come si è arrivati ad un determinato successo o chi ne è stato l’artefice. Paragonare Luca Flamini ai grandi pionieri della storia sarebbe esagerato, anche lui ci darebbe ragione, ma qualcosa in comune con loro ce l’ha, va ammesso. Prima di iniziare a scrivere questo articolo/intervista su Luca e la sua vita da atleta di nuoto sincronizzato, mi sono chiesto in che modo avrei potuto approcciare a questo tema. Mi sono chiesto: come posso raccontare in maniera “normale” un qualcosa che di per sé lo è, ma che ancora non vede un riscontro totale nella realtà sportiva?
Farsi troppe domande spegne l’entusiasmo in qualsiasi cosa e, per me, vale soprattutto nello scrivere. La risposta che mi sono dato, allora, è stata semplice: avrei voluto celebrare un ragazzo che ha fatto della sua passione uno stile di vita capace di influenzare positivamente quella degli altri. Questa è la storia di Luca Flamini, il primo atleta maschile di nuoto sincronizzato di All Round.
Ciao Luca, raccontami qualcosa di te e del tuo background sportivo.
Sono nato nel 1993 e in passato ho praticato nuoto, ginnastica artistica e pentathlon. Ora sono due mesi che mi dedico al nuoto sincronizzato e continuo a coltivare il mio hobby per la Salsa. In qualche modo penso che queste due mie passioni si fondano insieme, soprattutto quando sono in acqua.
Come ti sei avvicinato al nuoto sincronizzato?
E’ stato grazie a mia sorella, Manila, campionessa del mondo nella specialità del doppio misto insieme a Giorgio Minisini nella categoria assoluta. E’ stata lei a spingermi a provare, dandomi consigli e aiutandomi sempre a migliorare. E’ lei che prendo come esempio.
Come è stato l’inizio col nuoto sincronizzato?
Non ti mentirò, è stato difficile. Non è semplice trovare gli automatismi, soprattutto nei primi tempi. Del resto, anche per Maria Livia (D’Urso) è il primo doppio misto della carriera. Ci vuole tempo, un pò per tutte le cose, ma piano piano stiamo migliorando sempre di più. Per quanto mi riguarda, poi, considero Maria Livia una delle migliori.
Cosa diresti ad un bambino che ha la passione per il nuoto sincronizzato ma che non trova la spinta per iniziare?
Gli direi di seguire la sua passione e di fare ciò che gli piace. Non bisogna cedere alle etichette che danno le persone, tanto meno alle offese o alle derisioni. Il nuoto sincronizzato è uno sport stupendo in grado di aiutare le persone anche nella vita di tutti i giorni, sia fisicamente che mentalmente. Per quanto riguarda me personalmente, da quando lo pratico mi sento più concentrato sotto ogni punto di vista.
In chiusura di intervista Luca ha tenuto a sottolineare il profondo senso di ringraziamento che prova verso la società All Round e soprattutto verso Silvia Gianandrea e Laura Torrisi per avergli dato la possibilità di scendere in vasca e coltivare il suo sogno.