Una faccia d’angelo ma con due occhi che trasmettono tenacia e determinazione. Del resto, per arrivare ai massimi vertici nazionali, e cominciare ad affacciarsi sul piano internazionale di una disciplina come l’OCR, la determinazione deve essere senza dubbio una delle componenti più importanti del carattere. Parliamo di Rebecca Cardinali, giovanissima campionessa italiana OCR nella categoria 18-24 anni e medaglia di bronzo nella Categoria Assolute. Per lei, anche una partecipazione ai Mondiali OCR con, in futuro, un obiettivo ben chiaro in mente: diventare protagonista anche a livello internazionale.
Ciao Rebecca, prima di tutto complimenti per i tuoi successi. Raccontaci un pò dello sport OCR: di cosa si tratta e come funziona una gara?
Le competizioni OCR consistono in gare di corsa con ostacoli da superare, che di volta in volta possono essere muri, funi o travi sospese. Letteralmente, l’acronimo sta per Gare su Tracciato ad Ostacoli. Durante le gare italiane, ogni partecipante viene dotato di tre braccialetti. Ad ogni ostacolo che si decide bypassare, viene tolto uno dei braccialetti. Per la classifica finale viene preso a riferimento, in ordine, il tempo degli atleti che hanno completato la gara con ancora i braccialetti e in seguito di quelli che non hanno completato qualche ostacolo. In ambito internazionale, viene dato solamente un braccialetto e le gare possono andare dalle 4 ore dei Campionati Europei alle 5 dei Mondiali.
Come ti sei avvicinata a questo sport?
Mi sono avvicinata a questa disciplina qui in All Round grazie al corso Bootcamp di Massimo Boncoddo. Ho partecipato ad Orte alla mia prima Spartan Race e poi a quella di Taranto insieme a mia mamma. Prima di iniziare con questo sport, mi allenavo in palestra facendo Calisthenics, mentre in passato giocavo a tennis e frequentavo nuoto.
Come ci si allena per una gara così dispendiosa dal punto di vista fisico?
Mi alleno principalmente con programmi di corsa, alternando fondo e ripetute. Anche il lavoro di forza ricopre una componente importante: per quello, faccio soprattutto trazioni e piegamenti. Ovviamente, visto che gli ostacoli ricoprono un ruolo fondamentale durante le gare, bisogna prepararsi anche in maniera specifica per affrontarli. Per chiudere, mi alleno anche a nuoto.
Cosa ti ha colpito del Mondo OCR e come convinceresti una persona che non conosce questa disciplina a provare?
Fin dalla prima gara sono stata piacevolmente sorpresa dall’atmosfera sana e leale che si respira tra tutti i partecipanti. Non è una rarità che le persone che hanno completato il percorso tornano indietro per aiutare e supportare gli altri partecipanti che magari sono in difficoltà con qualche ostacolo. Si tratta poi di uno sport che comprende atleti provenienti dai background più disparati, non solo dalla corsa. Inoltre, ho avuto il piacere di conoscere persone e atleti di tutte le età con le quali ho potuto confrontarmi.
Cosa vedi nel futuro di questo sport?
Il movimento OCR è sicuro in grande crescita, contando che è dal 2016 che si tengono delle gare ufficiali. In Italia non è ancora una disciplina riconosciuta dal CONI ma in futuro potrebbe esserlo. Per ora il tutto è gestito dalla Federazione Italiana OCR. Del resto, già altri paesi, come la Russia, l’hanno inserito nel numero delle discipline riconosciute.
Per chiudere, quali sono i tuoi progetti sportivi per il futuro?
Dopo i Campionati Italiani e i Mondiali adesso parteciperò ad una Coppa di 5 tappe in giro per il Lazio. Nel futuro spero di riconfermarmi a livello nazionale e soprattutto fare ancora meglio in ambito internazionale.